CROLLO DEGLI SCREENING NEGLI OSPEDALI BERGAMASCHI

CROLLO DEGLI SCREENING NEGLI OSPEDALI BARGAMASCHI OCCUPATI DA PAZIENTI COVID

Sono i numeri della prossima emergenza sanitaria, quella senza sirene delle ambulanze, ma altrettanto devastante in termini di vite umane. Il 2020 e il 2021 hanno messo in pausa molte delle attività ordinarie tra gli ospedali, alcune delle quali però sono attività di prevenzione, decisive se si parla di cancro.

Attendere 6 mesi di troppo può fare tutta la differenza del mondo per un paziente. E quelli che non hanno fatto visite o esami nell’ultimo anno in provincia sono decine di migliaia. Nelle prime settimane del 2021, confrontate allo stesso periodo del 2019, il calo degli screening oncologici di vario genere in Bergamasca è del 29,59%. I dati sono eterogenei e complessi, ogni Asst li gestisce e li trasmette in modo diverso alla Regione, perciò serve cautela nel fare discorsi sui valori assoluti.

Ma l’indicazione è chiara, nei numeri ottenuti da Regione Lombardia grazie a un accesso agli atti: si tratta dell’attività diagnostica relativa ai tumori effettuata dalle tre Asst bergamasche (Papa Giovanni, Est e Ovest) nel 2019, nel 2020 e nel 2021.

Il coronavirus arriva a spegnere, rallentare, complicare tutti i processi di prevenzione (e di follow up dei malati), a seconda delle fasi della pandemia: la chiusura drastica degli reparti invasi dal Covid nella prima ondata, la graduale ripresa tra estate e autunno, le nuove enormi difficoltà con la seconda e la terza ondata, la cui coda non si è mai davvero esaurita. Il risultato che è sono andati persi migliaia di esami, fondamentali per prevenire o limitare i danni del cancro. Ho preso in considerazione 2 esami molto importanti per 2 categorie di tumori molto pericolosi: mammografia e colonscopia completa.

Il Papa Giovanni XXIII di Bergamo nel 2019 aveva fatto 13.796 mammografie, nel 2020 ne ha fatte 6.441 (-53,31%). Il confronto è pesante anche guardando al periodo tra gennaio e l’8 marzo: 6.768 mammografie nel 2019, scese a 4.732 nel 2020 e a 1.652 nel primo periodo del 2021 (-75,6% nel confronto 2021-2019). Il crollo vale anche per le Asst che fanno capo a Seriate e Treviglio: rispettivamente -52,9% e -22,5% nel confronto 2019-2021 per le mammografie. Lo stesso per le colonscopie, 481 nel 2019 e 158 nel 2020, 121 nei primi mesi del 2019, solo 2 nel periodo gennaio-marzo 2021. Addirittura nelle Asst Bergamo Ovest e Bergamo Est, secondo i dati pervenuti alla Regione, la colonscopia a inizio 2021 non è mai stata effettuata.

Questi numeri indicano una situazione gravissima. Il ritardo nell’accesso agli screening significa ridurre considerevolmente le probabilità di prevenire i tumori. Il rischio è dover assistere nei prossimi anni, anche dopo la fine della pandemia, a un aumento della mortalità legata a questo. La Regione ha dimenticato queste malattie e questi malati. Rischiamo nei prossimi anni di pagare un prezzo altissimo sia in termini di vite umane che di aumento dei costi sanitari. (art. di Simone Bianco)

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