Io non chiedo ai giornali un trattamento privilegiato. Non pago pubblicità come fanno i colleghi degli altri partiti per apparire. Sono entrato nelle istituzioni proprio perché voglio cambiare la politica e tutto quello che da essa dipende.

Per questo non ho potuto farci nulla quando, dopo l’incontro coi sindacati di venerdì, l’Eco ha pubblicato tutti gli interventi a parte il mio e, di tutte le fotografie che ha fatto quel giorno, ha deciso di pubblicarne proprio una in cui di me si vede soltanto una gamba.
Il motivo non fatico a capirlo: è iniziata la campagna elettorale per le amministrative di maggio di Bergamo e il Movimento non regala soldi ai giornali.

Sabato ho deciso di stare zitto, ma oggi no. Perché oggi l’Eco sì che ha parlato di me, per ridurre la mia persona e il mio lavoro alla stupida frase “in quanto seguace di Grillo, si suppone dotato di una certa dimestichezza con il Vaffa”.
Del perché abbia deciso di partecipare come teste al processo che vede coinvolto un pendolare contro l’AD di Trenitalia però neanche una parola.
Io testimonierò che il servizio ferroviario sulla tratta Bergamo-Milano è indecente e che quindi la critica è più che giustificata (seppur con un “Vaffa”di troppo). Quanto al parere personale, trovo indecente che la procura, su indicazione di un potente, si permetta di trattare un cittadino incazzato come fosse il peggior terrorista in circolazione.

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